venerdì 14 aprile 2017

Blogtour -I LIMITI DELL'AMORE-

Ciao ragazze!
Benvenute alla quinta tappa del blogtour -I LIMITI DELL'AMORE- di Diamante Giorgese.
In questa tappa troverete la breve intervista fatta da noi sull'autrice, speriamo che come per noi, possa aiutarvi a capire più in fondo il libro e le idee dell'autrice stessa che ringraziamo un sacco per l'opportunità dataci.

INTERVISTA:
  • Da quanto tempo ti dedichi alla scrittura e soprattutto perché?
Credo di aver amato la scrittura dal primo momento in cui ho imparato a controllarla. Inizialmente mi limitavo a raccontare le mie giornate, poi, con il tempo, e la mia fervida immaginazione, ho sentito il bisogno di raccontare non solo le mie azioni, ma anche ciò che sentivo, le emozioni e i dubbi. Mi dedico quindi alla scrittura, in modo più serio, se così si può definire, da otto anni. Il motivo principale? Riuscire a trasmettere qualcosa, uno stato d’animo, un conflitto interiore al quale trovare una soluzione. Scrivo prima di tutto per me stessa, perché mi fa sentire meglio, come se mi liberasse da tutti i miei pesi, ma poi scrivo anche per chi legge, perché leggendo possa provare emozioni nuove e possa viaggiare, con la mente e con il cuore. Sapere di aver emozionato qualcuno, di averlo fatto sorridere o commuovere, di aver spostato il suo sguardo in un luogo mai visto prima, è una delle più grandi soddisfazioni che io possa ricevere.

  • Questo racconto ha fatti/personaggi che si rifanno alla realtà? Oppure semplicemente qualcuno che rispecchia la tua persona?
Quando scrivo, ciò che sento e vivo influenza inevitabilmente la storia. Non ci sono però fatti specifici dai quali ho preso spunto, piuttosto mi sono ispirata al momento che stavo vivendo.

  • Qual'è il vero messaggio che il libro trasmette?
La storia non ha un unico messaggio, ma credo che il più evidente e ripetuto sia che nulla dura per sempre, che il per sempre non ci appartiene, anche se spesso ci aggrappiamo ad esso, desiderosi di qualcosa che possa darci sicurezza, qualcosa dal quale poter tornare sempre, che non ci tradirà mai, ma che purtroppo non è reale, perché l’uomo è in continuo movimento. La vita stessa richiede cambiamento, l’abbandono di ciò che un giorno era per dare il benvenuto a ciò che deve ancora essere. E a volte è proprio questo nostro essere aggrappati a questa idea di eterno che ci rende difficile il presente e condiziona il nostro futuro.

  • Dove hai preso l’ispirazione per un racconto così struggente?

L’ispirazione è stata la mia vita, il momento che stavo vivendo. In particolar modo, però, l’idea è nata seguendo una di quelle serie tv sulla famiglia che, se guardate attentamente, danno molti spunti su cui riflettere e che, attraverso una scena, ha scoccato la freccia dritta al cuore della storia, che subito ha preso vita.

  • Credi realmente nella filosofia che traspare dal libro: “Di amori ve ne possono essere di diversi tipi, uno diverso dall'altro ma comunque tutti belli e meritevoli?" E perché?

Purtroppo definire l’amore è ancora qualcosa di molto complesso, e addirittura è complesso spiegarne l’esistenza. Ma, supponendo esista, allora sicuramente deve conoscere diverse sfaccettature e sfumature.
Sembrerà banale, ma l’amore di una madre per il proprio figlio non può minimamente essere paragonato a quello di un uomo nei confronti di una donna. Cambia l’origine, cambia l’influenza che ha sulla persona e cambiano quindi le azioni che porta a fare. Nonostante ciò, non si può dire quale amore sia più profondo o importante, perché lo sono entrambi. E non importa neanche quanto durerà quell'amore, perché a fare la differenza è la profondità del sentimento.
In fondo si riduce tutto a questo, a quello che si sogna e si desidera. Se c’è le volontà di impegnarsi, di fare tutto il possibile perché funzioni, è già amore, questo è amore, dopotutto.
Ed allora cosa importa che duri? Lo si desidera, lo si vuole con tutti se stessi, ci si impegna per averlo, ed allora basta questo perché sia amore.
Nell'amore non conta la meta, perché non c’è, conta il viaggio, il tempo in cui si vive per la persona amata, che sia esso una vita o no.
Tutto ciò si ricollega inevitabilmente al messaggio del libro di cui ho parlato sopra.

  • Nel caso in cui tu fossi stata nei panni del protagonista maschile, avresti preso la sua stessa decisione, oppure avresti, con il tempo, voltato pagina, dando una seconda changes?

Nei panni di Lorenzo, sul momento, avrei fatto la stessa cosa. Lorenzo ama la sua Anna, la ama ancora, nonostante tutto, ed è questo suo legame con il passato a rendergli difficile il futuro. Il primo amore si dice sia devastante, e così è stato per lui, inevitabilmente ed eternamente collegato a quel passato ormai perso. Non sarebbe potuta andare altrimenti per Lorenzo, un personaggio deciso e forte che, alla fine, manterrà la promessa fatta ad Anna.
Per quanto riguarda me, invece, credo che con il tempo, sì, sarebbe potuto cambiare qualcosa. Il mio animo buono, e probabilmente anche l’attrazione che ci sarebbe con l’altra persona, mi spingerebbe a dare una seconda possibilità. La mia indole mi porta a guardare avanti, a sperare nel futuro, a ricostruire un sogno e a tentare in tutti i modi di viverlo. Sono molto più orientata al futuro, al contrario di Lorenzo.


Speriamo che questa breve intervista possa in qualche modo aiutarvi!
Ringraziamo ancora di cuore l'autrice e auguriamo a voi buona fortuna per l'estrazione!
Vi lasciamo qua sotto la locandina con le info.
A presto.



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